Nella società attuale abbiamo raggiunto il più alto livello di benessere mai avuto. Specialmente noi, nella parte “occidentale” del mondo abbiamo un livello di benessere da cui la maggior parte del resto del mondo è ben lontana.
Noi, molto spesso senza accorgercene, passiamo la nostra vita a lamentarci di qualunque cosa; tuttavia, raramente agiamo per cambiare le cose di cui ci lamentiamo e questo modo di agire è un chiaro sintomo di quanto il nostro benessere sia elevato. Si può aver paura di agire solo perché si ha qualcosa da perdere e, di conseguenza, se non agiamo per cambiare le cose di cui ci lamentiamo è solo perché consapevolmente o inconsapevolmente riteniamo che la situazione di cui siamo insoddisfatti non ha un valore tale da indurci a sacrificare il nostro stato di benessere. Vogliamo che le cose cambino ma non vogliamo metterci in discussione; devono essere gli altri a mettersi in discussione, gli altri ad agire e gli altri a cambiare.
Il problema più grande, secondo me, è anche un certo grado d’ipocrisia, molto spesso un’ipocrisia che danneggia noi stessi. Questa ipocrisia si presenta quando non ammettiamo che non siamo disposti a sacrificare il nostro stato di benessere, ma ci appelliamo a scuse come: “da solo non posso cambiare niente”, “anche se ci provo verrò sicuramente fermato”, “nessuno mi darà ascolto”, ecc….
Una causa della nostra non-azione è anche dettata dal fatto che bramiamo un risultato immediato, vogliamo usufruire del cambiamento… Non siamo disposti né disponibili a sacrificarci. Eppure, se ci fermiamo a riflettere, potremmo e dovremmo accorgerci del fatto che possediamo questo stato di benessere perché qualcuno ce l’ha donato; qualcuno, oltre a lamentarsi, ha deciso di agire, ha deciso di sacrificare sé stesso affinché le generazioni successive potessero avere ciò che lui non aveva.
Il punto centrale è proprio questo, lottare per ottenere un risultato di cui nella maggior parte dei casi non si potrà godere, o comunque vi è un’incertezza su chi tra, coloro che partecipano alla lotta, potranno usufruire dei risultati ottenuti; si è tutti consapevoli che una lotta comporta rischi e si è disposti a rischiare se si ha fede nei propri ideali, una Fede talmente Forte da essere in grado di Dominare la Paura. Noi abbiamo ideali? Abbiamo fede nei propri ideali? Abbiamo una fede così potente da riuscire a mettere da parte la paura? Sicuramente lo avevano le persone di cui abbiamo avuto modo di studiare la biografia durante il nostro percorso scolastico; quelle persone si sono sacrificate per consegnarci un mondo pieno di scelte. Noi disponiamo di possibilità che loro non avevano, di tutele che loro non avevano, abbiamo le possibilità di studio che loro non avevano così come abbiamo tecnologie che loro non avevano….
La domanda che ci dovremmo fare è: cosa avevano loro di così grande che li ha permessi di vincere le loro paure e agire?
La mia prima risposta a tutte queste domande, cercando di trovare un collegamento con la realtà attuale, è stata quella di concentrarmi sull’aspetto che più ha accompagnato il mondo dal dopo-guerra: il Capitalismo. Il mio principio di base è combattere l’Egoismo del Capitalismo con il Socialismo del Capitalismo: “non è perseguendo interessi egoistici che si possono avere vantaggi sociali, ma Perseguendo gli Interessi Sociali che Si Possono Avere Vantaggi Personali. Il vantaggio personale più grande che una persona possa ricercare è la Felicità. Si può raggiungere la vera Felicità attraverso la Solidarietà”.
Nel tentativo di concretizzare questo mio pensiero astratto ho deciso di avviare una mia attività commerciale, Poggi Pelletteria, perseguendo un’idea di Imprenditoria basata sullo Sviluppo del Benessere Sociale con l’obiettivo di utilizzare buona parte dei profitti per sostenere Progetti Solidali di Cooperazione Internazionale, per Generare Economia e Sviluppare Benessere Umano, Sociale ed Ambientale: rispondendo, in tal modo, a parte degli Obiettivi fissati dall’ONU nei Sustainable Development’s Goals.
Dopo aver avviato il mio primo Progetto Solidale, Zaino in Spalla, il cui obiettivo è quello di donare zaini con materiale scolastico di prima necessità ai bambini bisognosi indiani, tramite la vendita dei prodotti sul sito www.poggipelletteria.com, ho finalmente preparato il mio nuovo Progetto, di più ampio respiro, che ho chiamato POGGI-STORiE TRA INDIA E ITALIA.
Con questo nuovo Progetto ho fatto un ulteriore passo avanti poiché è imminente l’apertura del mio primo Negozio, grazie al quale spero di poter ampliare il mio raggio di azione nell’aiutare bambini e bambine che vivono in condizioni disagiate nel mio paese natale, l’India.
Con il mio nuovo Progetto rinnovo la fede nei miei Ideali e mi pongo le seguenti Mission.
Perseguire lo Sviluppo del Benessere Sociale attraverso l’Imprenditoria, con l’obiettivo di:
· Valorizzare il lavoro dei Piccoli Artigiani, Italiani e Indiani;
· Promuovere Progetti Solidali rivolti all’Istruzione, Sanità e Ambiente, specialmente in India, per portare Benessere Sociale;
· Sviluppare una Cooperazione Attiva tra India e Italia sia nell’ambito Economico che in quello Culturale e Solidale;
· Utilizzare materie prime di qualità ed affidare la loro lavorazione a mani esperte per proporre prodotti di grande qualità a prezzi competitivi. Voglio che le persone capiscano che con il Marchio POGGI acquistano prodotti di grande qualità e che l’Aspetto Solidale è il fine ultimo aziendale e non un mezzo per vendere prodotti di scarsa qualità.