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DELHI COUNCIL FOR CHILD WELFARE-PALNA

Sono arrivato al Palna il 31 Ottobre del 1999, avevo 7 anni, pesavo 17 kg ed ero alto 129 cm…

Non ero molto contento del mio arrivo lì poiché volevo tornare a casa e già il giorno successivo tentai di scappare da lì, ma la fuga non andò a buon fine…

Col passare del tempo mi abituai a quella nuova realtà anche se tentai una nuova fuga a distanza di circa un anno e stavolta ci riuscii, anche se a metà…

Avevo organizzato la fuga nei minimi dettagli e avevo convinto anche altri bambini a fuggire con me. Era mattina e dopo colazione, con tutto il mio “gruppo di fuga”, mi recai nella zona da cui dovevamo fuggire. Al momento fatidico della fuga nessuno di noi trovava il coraggio di fare il primo passo e così, dopo diversi tentennamenti, mi feci avanti per primo. Scalai il muro e arrivai in cima grazie all’aiuto delle piccole strutture che si trovavano in quel punto, dopodiché mi buttai dall’altra parte ferendomi leggermente a un piede, poiché in cima c’erano i vetri e i fili di ferro di sicurezza. Attesi per qualche minuto l’arrivo degli altri bambini ma nessuno si fece vivo, così diedi voce ma nessuno rispose… Decisi allora di andarmene via da solo temendo che qualcuno arrivasse a bloccare la fuga.


Ero a piedi nudi, uno dei quali sanguinante, avevo due arance in mano per potermi rifocillare durante il viaggio ed ero pieno di adrenalina e paura. Camminai per lungo tempo ed era ormai quasi sera quando arrivai a Chandni Chowk, quasi nei pressi di Old Delhi Station. La strada era estremamente affollata tra i Rickshaw, i Tuc-Tuc, le macchine, le moto, un innumerevole numero di persone e animali di vari tipi. In mezzo a tutto quel caos, con mia grande incredulità, scorsi i dottori e altri membri dello staff del Palna! Anche loro si accorsero di me, così mi misi a correre il più velocemente possibile, loro, tuttavia, mi raggiunsero e mi presero con sé.

Dopo questo tentativo di fuga quasi riuscito, e aver fatto ritorno al Palna, rimasi lì per quasi due anni prima di essere adottato e non tentai più alcuna fuga.

Già prima della fuga il Palna era entrato nel mio cuore e solo la voglia irrefrenabile di fare ritorno a casa, prima di affezionarmi troppo a quel posto e di perdere ogni interesse verso la casa da cui ero fuggito, mi aveva portato a prendere quella decisione estrema.

Durante tutto il periodo successivo alla mia fuga e prima dell’adozione il mio rapporto con il Palna si consolidò sempre di più e vista anche la mia “grande età”, che mi rendeva difficilmente adottabile, e la mia ottima capacità di apprendimento, la signora Kumar(direttrice del Palna) aveva deciso, su indicazione della maestra Suman e di Monica Didi, di farmi dare lezioni extra per poter essere ammesso in una scuola esterna, in modo da diventare parte dello staff del Palna una volta che sarei diventato grande. Ero molto felice di questa nuova piega che stava prendendo la mia vita…


Il Destino, tuttavia, aveva altri piani per me e verso la fine del 2001 seppi che sarei stato adottato e sarei andato a vivere in Italia. Alla scoperta di questa notizia provai dentro di me un miscuglio di sentimenti contrastanti, anche se la malinconia prevaleva su tutto poiché non volevo più andare via dal Palna, luogo che era diventato la mia casa.

La mattina del 15 Luglio del 2002, mentre ero in classe, la maestra Suman mi disse che erano arrivati i miei genitori adottivi e dovevo andare nell’ufficio della signora Kumar; ebbi un tuffo al cuore e mi misi a piangere a dirotto poiché mi era stato detto che sarebbero arrivati il giorno dopo e non mi aspettavo il loro arrivo in quel momento, ero completamente impreparato…

Era la mattina del 23 Luglio quando feci l’ultimo capolino al Palna. Era una giornata estremamente calda ma il mio cuore era freddo e terso di un’inquietudine mai provata prima, si stava creando dentro di me una voragine incredibile che stava inghiottendo tutte le mie emozioni… Si susseguivano, una dopo l’altra e senza alcuna connessione logica, immagini della mia casa perduta, di mio padre, di mia madre morta, dei miei fratellini morti, dei luoghi in cui avevo vissuto per 7 anni, dei miei amici del Palna che erano andati in Italia prima di me e che avrei potuto re-incontrare, dei miei amici che lasciavo al Palna, della maestra Suman, di Monica Didi, della signora Kumar, di Madame Lorain, del maestro Hasmukh, dei miei genitori adottivi e di mio fratello Pietro che avevo avuto modo di conoscere in quei 8-9 giorni e che mi sembravano delle brave persone, di cui potevo fidarmi. Ero finito, col mio cuore, in questo limbo senza tempo e senza spazio dove c’era posto per tutte le mie vite: sia quella della prima infanzia che il Palna, ma anche quella che sarebbe diventata la mia nuova casa in Italia. Vedevo tristezza e felicità in tutte queste vite ed ero incapace di decidere quale fosse la migliore…


Nel 2013, durante il mio primo ritorno in India dopo l’adozione, feci visita al Palna dopo quasi 12 anni. Il posto mi sembrava davvero molto più piccolo rispetto a quando l’avevo lasciato ma era lo stesso dei miei ricordi a parte qualche piccolo cambiamento… si era giusto un po’ “modernizzato”. C’erano ancora alcune persone dello staff di quando vivevo lì e, una volta spiegato chi ero, tutti si ricordavano di me, è stata un’emozione incredibile. E’ stato ancora più emozionante vedere i bambini e scorgere la curiosità nei loro occhi nel vedermi e il loro stupore nel sapere che anch’io ero stato un bambino come loro…

Adesso siamo nel 2021, dal mio primo ritorno ho sempre fatto avanti indietro tra India e Italia cercando di trovare un modo per connettere questi due Paesi che sono nel mio cuore, e mentre vi scrivo mi trovo in India. Ho fatto di nuovo visita al Palna, l’ultima volta era stato quasi 4 anni fa, prima che avviassi il mio Progetto di Imprenditoria Solidale, ed ho incontrato Madame Lorain. Purtroppo non ho potuto incontrare i bambini a causa delle nuove disposizioni anti Covid-19, però ho avuto modo di parlare a Madame Lorain del Progetto Zaino in Spalla che sto mandando avanti e lei è rimasta entusiasta dei miei racconti e si è subito offerta di aiutarmi nella realizzazione e diffusione di questo mio sogno.

E’ perciò con immenso piacere che vi annuncio la nuova collaborazione con il Delhi Council for Child Welfare, l’associazione che oltre al Palna gestisce tante altre attività e progetti per la salvaguardia dei diritti dei bambini e del loro benessere. Farò una prima donazione di 50 Zaini con materiale scolastico ai bambini del Palna a breve. Per me è un’emozione incredibile riuscire a fare questa donazione nel luogo che è stata per me una casa, oltre che la mia prima scuola. Ricordo che quando ero piccolo facevo la lotta con altri bambini per avere le matite colorate, le penne e altri materiali scolastici, oltreché per le caramelle…

Forse i tempi sono cambiati, ma il “me bambino” mi dice che uno Zaino con materiale scolastico è la più grande ricchezza dei bambini!

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